I labirinti nelle chiese italiane


Il labirinto pavimentale nella basilica di San Vitale a Ravenna.

Il labirinto è da sempre una delle metafore più suggestive per rappresentare le difficoltà della vita, il viaggio alla ricerca di se stessi, la rinascita. Abbiamo già  parlato del labirinto di Lucca, ma non si tratta dell'unico esempio nel panorama italiano. Soprattutto al centro-nord, dove si concentra il maggior numero di chiese e opere d'arte di età medievale, si possono ammirare altri esempi di questi affascinanti simboli. Eccone alcuni:


- Ravenna, Basilica di San Vitale. Proprio davanti all'altare, sul pavimento si trova un grande labirinto di oltre tre metri, risalente al XV secolo. il significato simbolico è molto forte: il labirinto è un cammino di purificazione, da percorrere con grande concentrazione fino ad arrivare al centro, che rappresenta l'illuminazione. Una volta raggiunto il centro, si torna indietro, e l'uscita dal labirinto rappresenta la rinascita.

- Pavia, San Michele. Anche in questo caso si tratta di un labirinto pavimentale, un mosaico circondato dai simboli del cielo e della terra, del mare, del tempo che passa raffigurato dalle personificazioni dei Mesi, delle Stagioni e dell'Anno, incoronato e seduto su di un trono. 

- Pontremoli, San Pietro. All'interno della chiesa restaurata da poco, si trova una lastra antica, raffigurante un piccolo labirinto, più o meno delle stesse dimensioni di quello di Lucca. Due cavalieri che si affrontano sovrastano il labirinto, mentre a lato si nota un serpente che si morde la coda. Il centro della figura è occupato dalla scritta "JHS", simbolo di Cristo, punto di arrivo del cammino esistenziale e di partenza verso la rinascita. Nella parte inferiore della lastra si legge la scritta latina "Sic currite ut comprehendatis", cioè "Correte per far vostro il premio", frase della lettera di San Paolo ai Corinzi.