La simbologia del quadrato e l'enigma del Sator



Il quadrato è il simbolo del mondo terrestre. Soprattutto nel Medioevo, viene utilizzato per esprimere il concetto di solidità, stabilità: grazie alla sua forma definita simboleggia la necessità per l'uomo di orientarsi nel caos del mondo. La sua forma è stata utilizzata per i cosiddetti "quadrati magici", matrici numeriche o composte da palindromi, come il famoso e misterioso "Quadrato del Sator".

Il simbolo del quadrato è strettamente connesso a quello del cerchio, legato al mondo celeste. Essi rappresentano rispettivamente lo spazio - materiale, tangibile - e il tempo, che attraverso la "quadratura del cerchio" raggiungono una perfetta armonia.
In tutto il mondo, fin da tempi antichissimi, si diffonde la pratica dei "quadrati magici", ovvero lettere o numeri inscritti in una matrice di forma quadrata, che attraverso una particolare leggibilità, simboleggiava l'armonia delle leggi universali.

In Italia, come un po' in tutta Europa, è molto diffuso il cosiddetto "Quadrato del Sator", una lastra di pietra su cui sono incise cinque parole latine "Sator Arepo Tenet Opera Rotas", leggibili in varie direzioni. Il testo, ancora oggi senza una chiara spiegazione, significa "Il seminatore sul carro conduce con cura le ruote".
Alcune interpretazioni sostengono che, anagrammando le lettere, si ottenga la frase "Pater Noster" (Padre Nostro), riconducendo in questo modo alla cultura cristiana. Questa ipotesi può essere avvalorata anche attraverso altri elementi, come la presenza del Quadrato del Sator sulle facciate di molte chiese medievali, oppure un'altra tesi secondo cui  l'iscrizione conterrebbe una croce dissimulata, ovvero nascosta tra le altre lettere, costituita dalla parola "Tenet", l'unica palindroma, che si incrocia con se stessa proprio al centro del quadrato. I primi cristiani utilizzavano l'espediente delle croci dissimulate per sfuggire alle persecuzioni.

Versione circolare del Sator, nell'abbazia di Sant'Orso ad Aosta.

Esempi di Quadrati del Sator si possono trovare in tutta Italia, dal Veneto alla Puglia, sulla parete del Duomo di Siena, o ad Aosta, dove è conservata una versione di forma circolare. Ma l'esempio più antico, ma incompleto, è stato rinvenuto a Pompei, ed è quindi da datare prima del 79 d.C., anno della fatidica eruzione del Vesuvio.