Baia, un' Atlantide italiana


Vi siete mai chiesti dove trascorrevano le vacanze gli imperatori romani? Cesare, Caligola, Claudio e Nerone amavano la Campania, in particolare il tratto di costa dove sorgeva la città di Baia. 
Una volta residenza estiva della Roma che conta, l'antica Baia è oggi sommersa nel Golfo di Pozzuoli, a seguito del bradisismo dei Campi Flegrei. Visitare il parco sommerso vuol dire vivere una delle avventure più suggestive che il turismo archeologico italiano può offrire. 
Protetta dalle acque del mare, la città rimase intatta e inesplorata almeno fino agli anni '60, quando alcuni sommozzatori notarono due statue che fuoriuscivano dalla sabbia del fondale marino: si trattava delle statue di Ulisse e di un suo compagno, Baio, ritratti nel momento in cui porgevano un bicchiere di vino a Polifemo, per farlo ubriacare e accecarlo. 
Le due statue erano ancora nella loro posizione originaria, nell'abside principale di un grande ambiente. Gli scavi che ne conseguirono identificarono in esso il Ninfeo della Villa di Claudio, il grande salone con fontane e giochi d'acqua dove si svolgevano i banchetti. 
Il fondale restituì anche i resti di altre ville e i loro tesori, come un mosaico pavimentale a piastrelle bianche e nere, un tratto di tessuto urbano con abitazioni private e taverne e la Via Herculea che attraversava la città, oggi accarezzata dagli abitanti del mare.