I segreti di San Petronio




San Petronio è la chiesa più grande di Bologna, ma non è la cattedrale della città, come spesso si pensa. La prima chiesa bolognese è infatti San Pietro, su via Indipendenza. Ma San Petronio è certamente la più amata da cittadini e turisti, ed è piena di segreti. Vediamone qualcuno.




Attraversiamo piazza Maggiore ed ammiriamo l’austera facciata in stile gotico, caratterizzata dalla parte superiore mai terminata che mostra ancora oggi il laterizio a vista dove dovevano essere ancorati i rivestimenti di marmo. La sua costruzione iniziò nel 1390 e continuò per secoli, quando, alla metà del 1600, il governo pontificio fece costruire il portico del Pavaglione, proprio a lato della Basilica, in modo che si arrestasse l’espansione di S. Petronio e non superasse nelle dimensioni la chiesa di San Pietro a Roma. 

Intorno al portale, le formelle di marmo scolpite da Jacopo della Quercia raccontano le Storie della Genesi e della giovinezza di Cristo. Proprio a queste opere si ispirò Michelangelo per lo stile così energico dei suoi corpi. 

All’interno della basilica Giovanni da Modena affrescò un “Inferno” che ancora oggi fa discutere, a causa della presenza di Maometto tra i dannati. Un altro dipinto ci lascia a bocca aperta allo stesso modo, l'"Allegoria del Trionfo della Chiesa sulla Sinagoga", dove una Croce “brachiale”, dai legni della quale si allungano braccia umane, afferra per strangolare l’allegoria della Sinagoga che cavalca un caprone.
Per le immagini delle opere di Giovanni da Modena in San Petronio si può consultare il sito Fondazione Federico Zeri.

Sul pavimento della Basilica, si può ammirare una meridiana del 1600, la più grande al mondo che segna mezzogiorno tramite un cono di luce. L'autore, Gian Domenico Cassini, progettò anche la meridiana della chiesa di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri a Roma.